COMUNICATO: ILLEGITTIMA LA CONCESSIONE DELLA EX SCUOLA CARLO FEBBO

COMUNICATO:

ILLEGITTIMA LA CONCESSIONE DELLA EX SCUOLA CARLO FEBBO

Spiace constatare che l’Amministrazione comunale calpesti le norme regolamentari vigenti, ma è esattamente quanto avvenuto nel caso della Ex Scuola Carlo Febbo di San Nicolò.

In data 04/10/2022, cioè con alcuni giorni di ritardo rispetto agli inviti e alle locandine già predisposte dal Comune per procedere all’inaugurazione di venerdì 7 ottobre, la Giunta ha approvato una delibera finalizzata ad adottare “la proposta di Patto di collaborazione avente ad oggetto la realizzazione del progetto denominato Spazio Multiculturale Ca.Fè.” e, per l’effetto, per “concedere, ai sensi dell'art. 47 del vigente Regolamento sui diritti e doveri di partecipazione, di democrazia diretta e partecipativa e di informazione ai cittadini, alla costituenda ATS Ca. Fè., parte dell’immobile comunale ex scuola Carlo Febbo”.

Incredibilmente la proposta di Patto di collaborazione formulata ai sensi del Regolamento comunale sulla partecipazione (e subitamente accettata dalla Giunta) è pervenuta al Comune lo stesso 4 ottobre, cioè dopo aver diramato gli inviti per l’inaugurazione e le locandine contenenti le associazioni beneficiarie, ma ciò che è più grave è che la delibera viola palesemente numerosi articoli del Regolamento (contenuti nel Capo III, rubricato “Patti di collaborazione”):

– L’Art. 33 comma 1 lett. b): “La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e principi generali: Pubblicità e trasparenza: l’amministrazione garantisce la massima conoscibilità delle opportunità di collaborazione, delle proposte pervenute”. Nessuna pubblicità e nessuna trasparenza vi è stata, al contrario l’Amministrazione ha preventivamente deciso unilateralmente a chi affidare la gestione della ex scuola.

– L’Art. 40 comma 2: “il Comune individua la struttura deputata alla gestione delle proposte di collaborazione. Tale struttura provvede direttamente all’attivazione degli uffici interessati, costituendo per il proponente l’unico interlocutore nel rapporto con l’amministrazione”. Non esiste alcuna individuazione della struttura burocratica deputata a tale scopo, né la delibera di Giunta ne fa mai menzione.

– L’Art. 40 comma 6: “Il Comune pubblica periodicamente l’elenco degli spazi, degli edifici o delle infrastrutture digitali che potranno formare oggetto di interventi di cura o di rigenerazione, indicando le finalità che si intendono perseguire attraverso la collaborazione con i cittadini attivi”. Nessuna pubblicazione dell’elenco di edifici disponibili è stata effettuata, né la delibera di Giunta ne fa mai menzione.

– L’Art. 41 comma 4: “la struttura deputata alla gestione della proposta di collaborazione comunica al proponente il tempo necessario alla conclusione dell’iter istruttorio in relazione alla complessità dell’intervento ed alla completezza degli elementi conoscitivi forniti. Comunica altresì l’elenco delle strutture che, in relazione al contenuto della proposta, coinvolgerà nell’istruttoria”. Non risulta adempiuto nulla di quanto prescritto in tale comma, né la delibera di Giunta ne fa mai menzione.

– L’Art. 41 comma 5: “Sono disposte adeguate forme di pubblicità della proposta di collaborazione, al fine di acquisire, da parte di tutti i soggetti interessati, entro i termini indicati, osservazioni utili alla valutazione degli interessi coinvolti o a far emergere gli eventuali effetti pregiudizievoli della proposta stessa, oppure ulteriori contributi o apporti”. Nessuna pubblicità della proposta di collaborazione è stata effettuata, tanto che sono intercorsi pochi minuti dall’arrivo della proposta al protocollo dell’Ente alla sua accettazione da parte della Giunta.

– L’Art. 41 comma 6: “La proposta di collaborazione viene sottoposta alla valutazione tecnica degli uffici e dei gestori dei servizi pubblici coinvolti”. Nessuna valutazione tecnica è stata effettuata da parte degli uffici, né la delibera di Giunta ne fa mai menzione.

– L’Art. 46 comma 1: “La Giunta, sulla base degli indirizzi deliberati dal Consiglio comunale anche all’esito di procedure partecipative e deliberative, individua periodicamente nell’ambito del patrimonio immobiliare del Comune gli edifici in stato di parziale o totale disuso o deperimento che, per ubicazione, caratteristiche strutturali e destinazione funzionale, si prestano ad interventi di cura e rigenerazione da realizzarsi mediante patti di collaborazione tra cittadini e Comune”. Nessuna individuazione è stata effettuata dalla Giunta e nessun indirizzo è stato impartito dal Consiglio comunale al riguardo, né la delibera di Giunta ne fa mai menzione.

– L’Art. 46 comma 2: “La periodica ricognizione degli edifici in stato di parziale o totale disuso e delle proposte di cura e rigenerazione avanzate dai cittadini è promossa con procedure trasparenti, aperte e partecipate”. Nessuna procedura trasparente, aperta o tantomeno partecipata è stata posta in essere.

– L’Art. 46 comma 3: “Le proposte di collaborazione per la rigenerazione di edifici in stato di parziale o totale disuso sono valutate sulla base di criteri trasparenti e non discriminatori. Il Comune, laddove necessario, promuove il coordinamento fra le proposte presentate per il medesimo edificio o per edifici diversi”. Nessun criterio trasparente e non discriminatorio è stato utilizzato, al contrario c’è stata l’impossibilità concreta da parte di chiunque di poter partecipare e di poter formalizzare proposte di collaborazione.

Pertanto, dopo aver interessato Autorità ed Uffici comunali per la verifica di quanto stia accadendo, anche alla luce del fatto che ben prima che la proposta di collaborazione pervenisse in Comune, già insistevano all’interno dei locali della ex Scuola Carlo Febbo numerosi arredi (che non si comprende chi abbia ivi collocato e a quale titolo), sono a comunicare che provvederò a compiere ogni attività necessaria al ripristino della legalità, finalizzata a pubblicizzare a tutta la cittadinanza l’opportunità di gestione dei locali pubblici di che trattasi, garantendo davvero l’imparzialità e la trasparenza necessarie per non discriminare chiunque legittimamente aspiri alla cura e alla rigenerazione dei beni comuni.

Teramo, 05 ottobre 2022                                                                             

 Il Consigliere Comunale

F.to   Giovanni LUZII