COMUNICATO STAMPA:
LA SOCIETÀ TERAMO AMBIENTE S.P.A. IN HOUSE È UNA VITTORIA DELLA NOSTRA PERSEVERANZA
Siamo lieti della felice annunciata conclusione dell’acquisizione delle quote private della società Teramo Ambiente S.p.A. da parte dell’Amministrazione comunale. Il tal modo la Te.Am. diviene al 100% pubblica e verrà dunque trasformata – all’esito della formalizzazione della transazione delle quote – in una società In House del Comune di Teramo.
Come è noto, la battaglia per l’acquisizione delle quote private è una battaglia integralmente intestata al nostro Gruppo consiliare che ha continuato da tre anni, nonostante l’opposizione preconcetta ed immotivata del sindaco, ad insistere fino al risultato odierno.
Rammentiamo che è opera nostra l’inserimento nel programma elettorale dell’acquisto del 49% della Te.Am.; che è parimenti nostra iniziativa l’inserimento nelle Linee Programmatiche di mandato 2018-2023 della medesima misura d’azione; che allo stesso modo è nostro l’atto propulsivo da ultimo presentato in data 2 dicembre 2020 con l’apposita mozione consiliare (che si allega) in esito alla quale la Giunta comunale ha invertito la rotta di 180 gradi con le deliberazioni di gennaio 2021 e febbraio 2021 (parimenti allegate e dove si dà atto che fino alla fine del 2020 il Comune perseverava nella velleitaria gara a doppio oggetto, totalmente alternativa all’acquisizione delle quote private).
Purtroppo, la palese incapacità della maggioranza di procedere alla gara a doppio oggetto, intendimento che il Sindaco ha sempre manifestato e inserito negli atti amministrativi comunali, è la prova degli errori di gestione, della enorme perdita di tempo e soprattutto di denaro, che hanno dovuto subire i 161 dipendenti della Te.Am. e tutti i residenti teramani.
In questi tre anni persi, per i quali il sindaco dovrà spiegare la cocciuta velleità di perseguire la strada della gara a doppio oggetto, sarà necessario chiarire il perché della spesa inutile di 120mila euro versati per l’inutile partecipazione nella società Mo.Te. S.p.A. avente il medesimo oggetto sociale, così come andrà chiarita la maggiore spesa di almeno mezzo milione di euro sul prezzo che avremmo potuto spuntare direttamente dalla curatela fallimentare di Venezia nel 2019 (guarda caso quasi coincidente con i 555mila euro in più – rispetto alla base d’asta di 1,2 milioni – pagati dall’attuale socio privato Gavioli all’esito dell’esperimento dell’asta svoltasi nel 2019).
Ad ogni buon conto, pur con gli evidenti errori di rotta e lo sperpero di tempo e denaro, non possiamo non essere felici che la conclusione sia quella più utile per una gestione finalmente efficiente ed efficace dei servizi fino ad oggi resi dalla Te.Am. alla comunità teramana.
Ci auguriamo che, sull’onda di questo cambio di rotta, si possa revocare anche la privatizzazione degli asili nido comunali e continuare a credere nell’eccellenza della gestione pubblica degli asili nido, come avvenuto negli ultimi 30 anni.
Teramo, 27 febbraio 2021