COMUNICATO STAMPA:
Latitano i Progetti di Utilità Collettiva tramite disponibilità
dei percettori del reddito di cittadinanza
È sconcertante l’immobilismo nel quale giace il Comune di Teramo – e in particolare l’Assessorato alle Politiche Sociali – con riferimento alla totale inerzia dell’Amministrazione nel dare seguito alle mozioni consiliari approvate dall’Assise Civica. Risale infatti al 30 settembre 2019, cioè a dire a 18 mesi or sono, l’approvazione da parte del Consiglio comunale della mozione presentata dai sottoscritti e relativa all’implementazione della normativa sul reddito di cittadinanza, per il tramite della individuazione delle esigenze del territorio e delle specifiche attività a cui destinare i percettori di tale reddito, conseguentemente procedendo alla redazione dei progetti ai quali adibire i soggetti in parola, onde poter perseguire la maggiore utilità collettiva per lo sviluppo della città.
Spiace dover stigmatizzare quanto risposto dall’Assessore Ilaria De Sanctis a Nostra specifica interrogazione, perchè una simile ammissione di incompetenza, di negligenza e di neghittosità è un sintomo evidente del declino dell’intera comunità. Dopo un lunghissimo anno e mezzo nel quale i cittadini hanno dovuto pagare 40.500 euro solo per lo stipendio del nuovo assessore De Sanctis, l’esito del costoso allargamento della Giunta Comunale è nella palese e dichiarata incapacità di redigere (o anche solo di copiare dagli altri numerosi comuni della Provincia che hanno già da tempo provveduto) i Progetti di Utilità Collettiva che sono necessari per offrire importanti servizi alla collettività.
Ricordiamo infatti che il Decreto legge n. 4/2019 recante “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza ”, convertito in Legge n. 26 del 28.03.2019, all’art. 4 comma 15 così dispone: “il beneficiario” del Reddito di Cittadinanza “è tenuto ad offrire la propria disponibilità per la partecipazione a progetti a titolarità dei comuni, utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il medesimo comune di residenza, mettendo a disposizione un numero di ore compatibile con le altre attività del beneficiario e comunque non inferiore al numero di otto ore settimanali, aumentabili fino ad un numero massimo di sedici ore complessive settimanali con il consenso di entrambe le parti”.
Ciò significa che, oltre allo stipendio elargito infruttuosamente all’Assessore De Sanctis, quantomeno da 18 mesi – e cioè da quando la Nostra mozione fu approvata dal Consiglio comunale nella seduta del 30.09.2019 – la Giunta comunale è completamente inerte, avendo causato la perdita di migliaia di ore di lavoro che i percettori del Reddito di Cittadinanza avrebbero dovuto prestare per legge al proprio Comune di residenza.
Un anno e mezzo nel quale numerosi Comuni della Provincia di Teramo, pur essendo partiti tardivamente rispetto al Comune Capoluogo, hanno proceduto alla redazione dei PUC e alla loro realizzazione, offrendo prospettive di sviluppo ai propri cittadini che i residenti teramani purtroppo non hanno potuto apprezzare (e non si sa per quanto tempo ancora dovranno privarsene).
Teramo, 06 marzo 2021