INTERVISTA: IL TURISMO NEL CAPOLUOGO TERAMANO NEL 2021
Teramo è una città in oggettivo declino, laddove il dato oggettivo e inconfutabile è lo spopolamento, consistente in circa 500 residenti in meno nell’anno 2019 e in altrettanti residenti in meno nell’anno 2020. Si suppone che anche il corrente 2021 registrerà una diminuzione degli abitanti simile ai due anni precedenti e di questo passo, cioè con una perdita di circa l’1% di abitanti all’anno, non si può non parlare di crisi demografica, di scarsa attrattività economica, commerciale, professionale e – di conseguenza – residenziale.
Quali sono le cause?
La principale è la mancanza di fiducia in ciò che la città rappresenta e in quello che potrebbe diventare: non si spera più nel futuro e nelle istituzioni, perciò si preferisce andare via, come del resto stanno facendo anche consiglieri di maggioranza ed assessori comunali che si spostano lungo la costa.
Come invertire la tendenza?
Teramo è fra le città più antiche d’Abruzzo, assieme a Chieti, Sulmona e Lanciano, per cui è consolidato storicamente che abbia una collocazione baciata dalla buona sorte sotto l’aspetto climatico, una facilità di approvvigionamento idrico e una centralità del territorio fra la fascia montana e quella costiera, condizioni ideali per una prosperità costante che purtroppo non si avverte più. Occorre perciò valorizzare il patrimonio storico-artistico, questione mai affrontata né pianificata, migliorare i collegamenti viari, accrescere il numero e la qualità dei servizi, pianificare un sistema scolastico di massima sicurezza (33 scuole su 33 sono gravemente deficitarie), migliorare l’efficienza delle istituzioni rimaste, a partire dall’Ospedale, passando per l’Università, per l’IZS, per il Carcere e per il Conservatorio musicale.
Il turismo nel 2021 come è andato?
Purtroppo molto male, a causa della mancata programmazione. Se si consulta la guida aggiornata del Touring Club dedicata all’Abruzzo si può vedere che nessuna località del Capoluogo viene raccomandata come imperdibile, mentre si raccomandano a livello provinciale il territorio atriano, camplese e civitellese, a dimostrazione che i professionisti del settore percepiscono Teramo come una cenerentola. Lungi dal voler polemizzare, su sette segnalazioni relative alle bellezze della città di Teramo (escluse le chiese), ben sei sono praticamente inaccessibili: a partire dal Museo Archeologico (e annessa Sala San Carlo), passando per il Castello Della Monica, per il Teatro Romano, per la Domus del Leone, per la Torre Bruciata. La sola Pinacoteca civica risulta fruibile, ma con orari assolutamente ridotti, e nessun sito è visitabile in orario serale. A ciò si aggiunga l’incapacità di aprire il Centro di informazione turistica, allestito grazie ai generosi finanziamenti del COPE, ma da due anni in attesa di inaugurazione.
L’Assessore agli eventi sostiene che l’estate teramana sia stata un successo, con oltre diecimila presenze in città.
Il Capoluogo di provincia a noi più vicino, Ascoli Piceno, che ha settemila abitanti in meno di Teramo, ha fatto registrare questa estate oltre 40.000 presenze, quadruplicando la nostra performance, a dimostrazione che la pianificazione e l’organizzazione producono risultati concreti, anche in sinergia con coloro che rappresentano l’anima della città, cioè i ristoratori e i commercianti, ingiustamente criticati dalla nostra Amministrazione, la quale preferisce autoincensarsi piuttosto che affrontare i problemi e risolverli.
Teramo, 31 agosto 2021 Il Consigliere Comunale di Teramo
F.to Giovanni LUZII