INTERROGAZIONE SULLA SITUAZIONE DELLA TERAMO AMBIENTE S.P.A.

INTERROGAZIONE

del Consigliere comunale GIOVANNI LUZII

per la seduta consiliare del 16 febbraio 2021

SULLA SITUAZIONE DELLA TERAMO AMBIENTE S.P.A.

AL SINDACO E ALL’ASSESSORE DELEGATO ALLA GESTIONE DEL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI

PREMESSO:

  • che il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Teramo, con propria nota prot. n. 67017 del 10.12.2020, ha chiesto conto delle “attività poste in essere dall’Amministrazione per procedere all’affidamento dei servizi di igiene urbana e di quelli accessori attualmente gestiti dalla Te.Am. S.p.A., nel rispetto della normativa vigente”;
  • che con Delibera di Giunta Comunale n. 1 del 09.01.2021 è stata effettuata una formale proroga dei servizi gestiti (in assenza di obbligatorio contratto) dalla Teramo Ambiente S.p.A. fino al 31.03.2021;
  • che, in particolare, la predetta delibera – forse nel timore di palesare la formalizzazione della proroga – recita testualmente quanto segue: nelle more della definizione della trattativa che porterebbe la Teramo Ambiente spa a diventare una società pubblica, o comunque di diversa modalità di affidamento della gestione dei servizi comunali, inclusi quelli cimiteriali, nel rispetto della legislazione vigente la gestione dei predetti servizi prosegue in attuazione ed esecuzione di quanto stabilito dalla deliberazione del Commissario Prefettizio n. 2 del 23/02/2018, assunta con i poteri del Consiglio Comunale non oltre la data del 31/03/2021”;
  • che, da ultimo, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 46 dell’08.02.2021, si stabilisce “che i compiti e gli obiettivi del gruppo di lavoro nominato con provvedimento dirigenziale n. 1287 del 02/10/2020” – gruppo di lavoro nominato già dal gennaio 2020 per predisporre gli atti della gara a doppio oggetto con la quale individuare il nuovo socio privato ed affidare contestualmente il servizio di igiene urbana – dovranno essere adeguati al nuovo indirizzo politico stabilito nella” predetta “deliberazione di Giunta Comunale n. 1 del 09/01/2021”;
  • che tale Deliberazione di Giunta Comunale n. 46 dell’08.02.2021 dà inoltre mandato al Gruppo di Lavoro (…) di predisporre gli atti, per la successiva presentazione al Consiglio Comunale, necessari per la trasformazione della Societa TeAm. spa in società a totale partecipazione pubblica entro il 20 marzo 2021”;

 

CONSIDERATO:

  • che in data 2 dicembre 2020 il Gruppo consiliare di Italia Viva presentava propria mozione consiliare n. 6, avente ad oggetto “Acquisto delle quote private della società Teramo Ambiente S.p.A.”;
  • che tale mozione intende promuovere la realizzazione di quanto previsto nelle Linee Programmatiche 2018-2023 approvate dal Consiglio comunale nel 2018, laddove alla pag. 7 viene esplicitamente previsto che “l’Amministrazione Comunale si impegnerà a: verificare la possibilità di acquisizione di quote, al fine di rendere la Teramo Ambiente una società completamente pubblica e In House”;
  • che la curatela fallimentare dell’ex socio privato, nel corso del 2018 e 2019, risulterebbe aver già provveduto ad offrire l’acquisto delle quote private al Comune di Teramo, peraltro ad un prezzo che sembrerebbe fosse inferiore al milione di euro, ma la questione non è stata formalizzata dal sindaco e dalla sua maggioranza al Consiglio comunale, concludendosi di fatto con un rifiuto di effettuare quella operazione, rifiuto che si è tradotto in un errore politico scaricato sulle spalle degli utenti teramani, nonostante quanto promesso sulle ricordate Linee Programmatiche di mandato;
  • che ad oggi non risulta ancora approvato il Piano Economico Finanziario del servizio di Igiene Urbana relativo all’esercizio 2020 – in palese violazione dei termini di approvazione previsti dalla vigente normativa – e inoltre non sono mai stati approvati i consuntivi dei PEF annuali degli ultimi anni da allegarsi come è noto al PEF stesso;
  • che sono falliti i tentativi di procedere alla gara a doppio oggetto per obiettiva incapacità della parte politica e della parte burocratica ad adempiere a quanto esse stesse si erano ripromesse di realizzare (sin dal 2018 e da ultimo ripetutamente nel gennaio, nel maggio e nell’ottobre 2020 con formali determinazioni dirigenziali – ultima delle quali la determinazione n. 1287 del 02/10/2020 – di costituzione e modificazione di apposito gruppo di lavoro dedicato, in esecuzione della deliberazione di Giunta Comunale n. 8 del 09.01.2020 attraverso la quale si è “avviato l’iter per la predisposizione degli atti di gara cosiddetta a doppio oggetto, necessaria per la scelta del nuovo socio privato/partner industriale, non stabile, della Te.Am. Teramo Ambiente S.p.A., società mista a maggioranza pubblica, per l’affidamento della gestione del servizio di igiene ambientale, nonché dei servizi cimiteriali, di segnaletica stradale, manutenzione aree verdi e verifica impianti termici”), e cioè a dire è fallita la realizzazione dell’avvio entro l’anno 2020 della gara attraverso la quale mettere a bando sia l’acquisto delle quote del privato e sia l’affidamento del servizio di Igiene Urbana;
  • che da lunghi anni è in corso una partita debiti-crediti fra il Comune e la Te.Am. S.p.A. che è ben lungi dall’essere conclusa e, comunque dovesse trovare definizione, la metà dei debiti comunali da corrispondere alla Te.Am. sarà in ogni caso a carico del Comune (e di conseguenza dei cittadini teramani);
  • che il socio privato, cioè a dire la società Comir S.r.l., dopo aver rilevato nel 2019 a seguito di asta pubblica (gestita dalla Curatela Fallimentare del precedente socio privato) le quote private della Te.Am. S.p.A. ad un prezzo di 1.755.000,00 (essendo però ivi comprese altre partecipazioni della società fallita), ha già espresso il proprio formale assenso allo svolgimento della gara a doppio oggetto, con ciò acconsentendo alla messa in vendita delle proprie quote in Te.Am.;
  • che il sindaco, due giorni dopo la divulgazione sugli organi di stampa della sopracitata mozione del Gruppo di Italia Viva, mutava completamente indirizzo dichiarando pubblicamente che si sarebbe proceduto a tentare di acquisire le quote private della Te.Am. S.p.A.;
  • che, infine, in data 9 gennaio 2021 e in data 8 febbraio 2021, senza revocare tutti gli atti amministrativi con i quali per due anni e mezzo l’Amministrazione comunale ha inteso procedere in senso contrario a quanto promesso con le Linee Programmatiche sopra citate, la Giunta Comunale ha mutato diametralmente indirizzo, facendo inopinatamente scomparire l’intenzione di procedere alla gara a doppio oggetto e sposando la proposta di verificare l’attuabilità della acquisizione delle quote private;

 

Tutto ciò premesso e considerato,

SI CHIEDE DI SAPERE:

 

  1. come giustifica Codesta Amministrazione l’inopinato cambio di indirizzo nella questione relativa al futuro della società partecipata Teramo Ambiente S.p.A., considerato che debbono essere considerati persi due anni e mezzo a causa degli ondivaghi indirizzi dell’Ente e della inesistenza di dati fattuali e concreti che garantiscano la prosecuzione dell’attività societaria e la regolarizzazione del servizio di Igiene Ambientale;

 

  1. se il Sindaco sia così volubile da cambiare completamente opinione su una questione cruciale per il futuro della città immediatamente dopo aver appreso dai media della mozione di Italia Viva, senza peraltro far seguire i dovuti atti di revoca di tutti i provvedimenti adottati negli anni e volti ad avviare la (da lui) auspicata gara a doppio oggetto;

 

  1. se risulti vero che la curatela fallimentare dell’ex socio privato, nel corso del 2018 e 2019, avrebbe provveduto ad offrire l’acquisto delle quote private al Comune di Teramo, peraltro ad un prezzo che sembrerebbe fosse inferiore al milione di euro, ma la questione non sia stata formalizzata dal sindaco e dalla sua maggioranza al Consiglio comunale, concludendosi di fatto con un rifiuto di effettuare quella operazione, rifiuto che si sarebbe tradotto in un errore politico scaricato sulle spalle degli utenti teramani, nonostante quanto promesso sulle ricordate Linee Programmatiche di mandato;

 

  1. perchè ad oggi non risultino ancora approvati:
  • il Piano Economico Finanziario del servizio di Igiene Urbana relativo all’esercizio 2020, in palese violazione del termini di approvazione previsti dalla vigente normativa;
  • i PEF – TARI a consuntivo delle annualità 2018 e 2019, da allegarsi come è noto al PEF stesso ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. n. 158/1999, il quale al comma 3 prescrive: “Il piano finanziario deve essere corredato da una relazione nella quale sono indicati i seguenti elementi: d) con riferimento al piano dell’anno precedente, l’indicazione degli scostamenti che si siano eventualmente verificati e le relative motivazioni”;
  • il PEF – TARI di previsione dell’annualità 2021 (contenente anche il PEF – TARI a consuntivo dell’annualità 2020) e, in quest’ultimo caso, se risulti verificato che le tariffe per il corrente anno siano destinate ad aumentare;

 

  1. perché siano falliti i tentativi di procedere alla gara a doppio oggetto per due lunghissimi anni e mezzo, forse da un lato per incapacità di un chiaro indirizzo della parte politica, oppure dall’altro lato per incapacità della parte burocratica ad adempiere agli indirizzi formulati dall’Organo esecutivo, e ciò sia chiesto facendo esplicito e specifico riferimento alle determinazioni dirigenziali del gennaio, del maggio e dell’ottobre 2020 contenenti la ripetuta formale costituzione e modificazione di apposito gruppo di lavoro dedicato a modificare lo Statuto della Te.Am. entro venti giorni e ad avviare la gara a doppio oggetto entro i successivi sessanta giorni (cioè a dire che si sarebbe – da ultimo – dovuta avviare entro il 2020 la famigerata gara attraverso la quale mettere a bando sia l’acquisto delle quote del privato e sia l’affidamento del servizio di Igiene Urbana);

 

  1. a quale punto morto si sia arenata la partita debiti-crediti fra il Comune e la Te.Am. S.p.A. che apparirebbe ben lungi dall’essere conclusa, nonostante il sindaco abbia dichiarato un numero esorbitante di volte che sarebbe stata definita entro termini plurimamente scaduti;

 

  1. se la Giunta Comunale abbia inteso vergognarsi di formalizzare la parola “proroga” nella propria deliberazione adottata in data 9 gennaio 2021 (al pari che nelle consimili deliberazioni del gennaio 2020 e del febbraio 2021), con ciò dimostrando che saremmo ancora in regime commissariale piuttosto che nell’ordinaria amministrazione la quale dovrebbe essere guidata con proprie scelte dal Sindaco e non già farsi eterodirigere dall’ex Commissario Prefettizio con la deliberazione n. 2 del 23/02/2018, della quale ricorre fra pochi giorni il terzo compleanno senza che l’attuale maggioranza abbia risolto un problema che sia uno relativamente alle vicende della Teramo Ambiente S.pA.;

 

  1. se alla imminente scadenza del 31 marzo 2021 l’Amministrazione abbia intenzione di procedere all’ennesima proroga dei servizi, oppure avrà finalmente partorito la definizione del contratto di gestione da sottoscrivere obbligatoriamente ai sensi dell’art. 113 del vigente Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. n. 267/2000);

 

  1. se (ed eventualmente cosa) è stato risposto al Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Teramo, in riscontro alla citata nota del Collegio stesso prot. n. 67017 del 10.12.2020, il quale ha chiesto conto delle attività poste in essere dall’Amministrazione per procedere all’affidamento dei servizi di igiene urbana e di quelli accessori attualmente gestiti dalla Te.Am. S.p.A., nel rispetto della normativa vigente;

 

  1. se, infine, Codesta Amministrazione abbia intenzione di calendarizzare, discutere e votare la mozione consiliare n. 6 del Gruppo di Italia Viva, depositata il 02.12.2020 e avente ad oggetto “Acquisto delle quote private della società Teramo Ambiente S.p.A.”, oppure se sussista l’intenzione di azzerare l’attività dell’intero Consiglio Comunale.

 

Si chiede in ogni caso risposta scritta alla presente interrogazione.

 

Teramo, 15 febbraio 2021

 

Il Consigliere Comunale

 F.to   Giovanni LUZII