INTERROGAZIONE SULL’ AFFIDAMENTO IN HOUSE DELLA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO

INTERROGAZIONE

SULL’ AFFIDAMENTO IN HOUSE DELLA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO

AL SINDACO DI TERAMO E AGLI ASSESSORI COMPETENTI PER MATERIA

 

PREMESSO:

– che il 7 giugno 2022, con l’estate inoltrata, si apprendeva che la Te.Am. aveva “avviato l’attesissimo sfalcio dell’erba tra frazioni e centro cittadino”, con mesi di ritardo rispetto al naturale periodo di avvio delle operazioni annuali di pulizia di strade, incroci, rotonde e parchi pubblici;

– che sulla stampa veniva riportato che l’assessore comunale al ramo, Valdo di Bonaventura, “ammette l’enorme ritardo nel servizio del verde pubblico da quando la TeAm è diventata tutta pubblica”, confessando placidamente che stiamo pagando uno scotto altissimo, i cittadini si lamentano giustamente e ho ricevuto tante proteste a livello personale per via di questo ritardo”;

– che, se ciò non bastasse, sempre da fonti giornalistiche si leggeva testualmente che: “rispetto ai 300mila euro che, l’anno scorso ad esempio, il settore di Di Bonaventura ha investito per lo sfalcio dell’erba, quest’anno a TeAm sono stati assegnati dal Comune ben 600mila euro. Di questa cifra, fa sapere l’assessore, quota parte verrà girata alle due ditte interpellate dalla stessa “in house” per occuparsi repentinamente dello sfalcio dell’erba ai bordi delle strade comunali e degli incroci”;

 

CONSIDERATO:

– che è passato un anno dall’acquisto (a prezzo carissimo) delle quote private della società Teramo Ambiente S.p.A., cioè un anno da quando la Te.Am. è divenuta tutta pubblica (e non potrebbe più, se mai abbia potuto in passato, giustificare inefficienze e ritardi con la motivazione della presenza di un socio privato);

– che l’affidamento diretto cosiddetto “in house” alla Te.Am. del Servizio di gestione del Verde Pubblico sembrerebbe, nei termini in cui è stato reso noto dal predetto Assessore, economicamente svantaggioso nonché irrispettoso della vigente normativa (in quanto la Te.Am. sembrerebbe non possedere mezzi e persone per svolgere il servizio di sfalcio e di gestione del verde pubblico, avendo asseritamente dovuto fare ricorso a due ditte esterne subappaltatrici);

– che, da ultimo tre settimane fa, l’ANAC ha ribadito per l’ennesima volta che “prima di affidare in-house un servizio disponibile sul mercato in regime di concorrenza, la Stazione appaltante deve svolgere “un’indagine puntuale” per accertare se vi siano altri operatori privati che operano nello stesso settore in grado di fornire il servizio richiesto, magari a condizioni migliori”;

– che con Atto del Presidente del 18 maggio 2022 (https://upel.va.it/2022/06/03/anac-prima-di-affidarsi-a-proprie-societa-in-house-occorre-verificare-se-convenga-invece-rivolgersi-a-privati/), l’ANAC richiamava un importante Comune milanese a una rigorosa applicazione delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici in materia di programmazione degli acquisti e delle procedure di gara: “L’Autorità evidenzia innanzitutto “una carenza istruttoria” (…) non è stata svolta un’indagine puntuale, anche tramite consultazioni preliminari di mercato o ricorso ad esperti esterni, per accertare la presenza di altri operatori privati operanti nello stesso settore in grado di fornire il servizio richiesto, sia in termini di tipologia che di durata, e a condizioni economiche diverse da quelle proposte dalla propria società in-house. Secondo Anac, inoltre, la modalità di affidamento pluriennale, arrivata dopo un affidamento provvisorio di un anno, è in contrasto con il codice dei contratti poiché l’amministrazione ha, di fatto, disposto un affidamento diretto sopra soglia non giustificato, dando un vantaggio competitivo alla società affidataria. Non è, infatti, corretto predisporre l’appalto secondo i risultati conseguiti e l’esperienza maturata dalla società affidataria, durante il primo affidamento provvisorio di un anno: così facendo, rileva Anac, si realizza un affidamento “su misura” calcolato sulla proposta presentata da un solo offerente e non anche da altri operatori. Quanto, infine, alla mancanza di convenzioni Consip Anac obietta che il Comune avrebbe potuto optare per le convenzioni esistenti e, invece di accorpare tutto in un unico servizio, avrebbe potuto procedere con lo scorporo delle prestazioni richieste tramite suddivisione in lotti, in modo da garantire il rispetto della concorrenza nonché la partecipazione delle piccole e medie imprese. Anac ricorda, infine, che è proprio il Codice appalti a esprimere un principio di preferenza per la suddivisione degli appalti in lotti al fine di favorire la partecipazione di piccole e medie imprese”;

 

RITENUTO, alla luce di quanto precede, di dover domandare al Sindaco e all’Assessore competente notizie circostanziate in merito e, in particolare, di chiarire:

  • sulla base di quali motivazioni il Comune di Teramo abbia proceduto all’affidamento In House del servizio di sfalcio e gestione del Verde Pubblico;
  • per quali motivi la Te.Am. S.p.A. abbia dovuto fare ricorso a ditte esterne subappaltatrici per svolgere tale servizio affidatole In House;
  • quali siano tali due ditte subappaltatrici e come siano state individuate;
  • per quali motivi nel 2022 si spenda il doppio di quanto si è speso nel 2021 per il Servizio di gestione del verde Pubblico;
  • per quali motivi si sia verificato un ritardo di tre mesi per l’avvio del servizio in parola, nonostante siano già quattro anni che Codesta Amministrazione governa la città di Teramo;
  • se, in ossequio alla vigente normativa in materia, il Comune di Teramo – prima di affidare In House un servizio disponibile sul mercato in regime di concorrenza – abbia svolto “un’indagine puntuale” per accertare se vi siano altri operatori privati che operino nello stesso settore e siano in grado di fornire il servizio richiesto, magari a condizioni migliori;

 

Tutto ciò premesso e considerato,

SI CHIEDE DI SAPERE:

  1. sulla base di quali motivazioni il Comune di Teramo abbia proceduto all’affidamento In House del servizio di sfalcio e gestione del Verde Pubblico;
  2. per quali motivi la Te.Am. S.p.A. abbia dovuto fare ricorso a ditte esterne subappaltatrici per svolgere tale servizio affidatole In House;
  3. quali siano tali due ditte subappaltatrici e come siano state individuate;
  4. per quali motivi nel 2022 si spenda il doppio di quanto si è speso nel 2021 per il Servizio di gestione del verde Pubblico;
  5. per quali motivi si sia verificato un ritardo di tre mesi per l’avvio del servizio in parola, nonostante siano già quattro anni che Codesta Amministrazione governa la città di Teramo;
  6. se, in ossequio alla vigente normativa in materia, il Comune di Teramo – prima di affidare In House un servizio disponibile sul mercato in regime di concorrenza – abbia svolto “un’indagine puntuale” per accertare se vi siano altri operatori privati che operino nello stesso settore e siano in grado di fornire il servizio richiesto, magari a condizioni migliori.

 

Si chiede in ogni caso risposta scritta alla presente interrogazione.

 

Teramo, 15 giugno 2022                                                      

I Consiglieri Comunali

F.to   Osvaldo DI TEODORO

F.to   Giovanni LUZII

F.to   Ivan VERZILLI