MOZIONE
CITY BRANDING DELLA CITTÀ DI TERAMO
PREMESSO:
– che la Città di Teramo, capoluogo di Provincia, ha la necessità di rilanciare la propria immagine a tutti i livelli, per accompagnare una strategia di crescita e di sviluppo che sia all’altezza della sua storia e delle sfide che il nostro tempo ci pone dinanzi;
CONSIDERATO:
– che per valorizzare e promuovere il patrimonio materiale e immateriale cittadino sia opportuno avviare una ricerca che definisca i contorni dell’identità teramana (cioè il cosiddetto “place branding”);
– che tale processo di ricerca sia basilare per comprendere i punti di forza del territorio, le proprie caratteristiche peculiari, i vantaggi competitivi rispetto a territori differenti, e ciò al fine di poter attrarre investimenti, rendere vantaggioso aprire aziende, accrescere le esportazioni, aumentare il valore dei prodotti locali nel mercato globalizzato, ecc.;
– che lo studio approfondito sull’identità locale rappresenta il presupposto per la costruzione di una strategia di valorizzazione completa, sostenibile e omogenea che si esplichi nel tempo e si riverberi positivamente sulle nuove generazioni;
– che per essere competitivi occorre distinguersi e differenziarsi sia nell’offerta di possibilità e di prodotti, sia nella rappresentazione della storia e dell’anima della città, al fine di costruire una reputazione solida e qualitativa che non banalizzi o impoverisca l’inventario del patrimonio aprutino, ma anzi lo accresca e ne evidenzi la poliedricità;
– che la nostra è una realtà storicamente ricca e complessa, derivante dalla confluenza e dalla sovrapposizione di realtà minori, di tradizioni e di usanze che contribuiscono ad una combinazione affascinante e variegata;
– che sia necessario un approccio professionale sia per distinguersi e sia per accrescere la conoscenza esterna della città, valorizzandone innanzitutto il nome e poi l’identità, attraverso il branding, la creazione del marchio, la pianificazione e gestione della reputazione del brand stesso;
– che Teramo, sulla scorta delle numerose esperienze di altre città più o meno blasonate (non ultime alcune delle vicine Marche, quali ad esempio Fano e Offida), dovrebbe dotarsi di un simile strumento visivo fondamentale per promuovere il proprio turismo e l’immagine del suo territorio, ovvero un brand identificativo che funga da veicolo promozionale, dotato dei caratteri di unicità e riconoscibilità, cioè a dire un logo che contenga l’essenza della città e che sia rappresentativo ed evocativo al tempo stesso;
– che un “City Brand” aiuta ad offrire una percezione puntuale del Comune che rappresenta, contribuendo ad accrescere la conoscibilità della città e a migliorare la sua reputazione, ma anche la considerazione e la credibilità di un territorio che fonda sull’insieme di tutte le informazioni generate da coloro che lo visitano e condivise anche attraverso il web prima, dopo e durante l’esperienza di viaggio, di permanenza, di esperienza vissuta;
– che il compito di un brand è soprattutto quello di dare conoscibilità alla realtà che esso racchiude e condensa, individuando e comunicando il potenziale della comunità urbana per creare interesse culturale ed economico. L’attività di branding di una località include anche il marketing e la promozione territoriale, concentrandosi sulla comunicazione visiva per raggiungere un obiettivo di mercato;
- che molte città hanno recentemente adottato un marchio identificativo che ne racchiude il prestigio, ne evoca gli scenari e ne segnala i prodotti, rendendo le rispettive località riconoscibili nel mondo ed evocando tutte le eccellenze che le caratterizzano;
– che un “City Brand” si rivela strumento declinabile per ambiti e settori specifici, utile ad identificare tutte le attività cittadine, assumendo un carattere poliedrico da interpretare per ciascuno degli aspetti che connotano la città: turismo, cultura, folklore, musica, teatro, sport, enogastronomia, ecc.;
– che l’adozione di un brand soccorre nella dichiarata finalità dell’Amministrazione di valorizzare tutte le altre attività in cui eccelliamo, per renderle sempre più attraenti e far crescere la consapevolezza interna ed esterna;
CONSIDERATO, ALTRESÌ:
– che il city brand è una scelta logica, lungimirante ed auspicabile, in quanto contribuisce a migliorare la percezione della città, rendendola più accattivante, veicolandosi facilmente sui social networks, migliorandone l’autostima e fungendo anche da collante, da ombrello sotto al quale ritrovarsi tutti nel senso di appartenenza;
– che il brand unico e distintivo della città dovrà rappresentare l’icona e il simbolo di tutte le peculiarità e di tutte le eccellenze, interpretando non solo ciò che Teramo è, ma anche tutto ciò che vuole essere in proiezione futura, e quindi un collettore di realtà ed esperienze;
– che la sintesi grafica debba evocare il dinamismo cittadino sotto ogni profilo: sia esso storico, culturale, ambientale, sociale, produttivo, commerciale, turistico, ecc.;
– che il city brand non deve ingenerare alcuna sovrapposizione o confusione con lo stemma comunale, simbolo dell’Istituzione e degli Organi che la compongono, così come prescritto dal vigente Statuto del Comune, e ciò in quanto il city brand è figlio dell’esigenza di promozione del luogo ed è strumento delle idee di città che si vogliono trasmettere all’esterno;
– che l’operazione in parola debba essere capace di veicolare l’immagine, le tipicità e le unicità del territorio a livello sia nazionale che internazionale, attraverso politiche di comunicazione turistica mirate sulle molteplici vocazioni della città;
– che, sulla scorta di similari esperienze, sarebbe parimenti e contestualmente opportuna l’istituzione di una apposita delega esecutiva al “Made in Teramo”, dedicata al confronto con le realtà locali, al rafforzamento dell’identificazione e dell’appartenenza alla città, all’aiuto al marketing degli attori imprenditoriali e commerciali;
– che il processo di costruzione del brand debba tenere necessariamente conto di tutto lo scenario globale e dei principali “case history” di successo, già consolidati e riconosciuti come una narrazione efficace, condivisa e vincente;
– che occorre focalizzarsi sulle molteplici modalità attraverso le quali Teramo possa divenire sia un prodotto che una destinazione appetibili, individuando tutti gli elementi identificativi, dal buon vivere alle bellezze naturali, dai servizi sportivi a quelli sanitari, dall’assetto urbano alla fruizione efficiente dei parchi e delle ville, dalla vocazione turistica a quella culturale;
– che Teramo ha il dovere di mettersi al passo con le migliori realtà italiane, rispondendo alle esigenze dei cittadini, dei turisti, dei semplici visitatori, delle imprese e dei fruitori di ogni servizio (intendendo come tale finanche la Casa Circondariale);
– che occorre approcciarsi al progetto come un rafforzamento ed un riposizionamento di tutta l’identità aprutina: conoscendo di più la nostra storia, migliorando il presente e programmando il futuro;
– che quanto sopra sommariamente descritto dev’essere condensato in una visione e in un’innovativa strategia di sviluppo con la quale declinare il city brand e posizionare il marchio nei mercati (come è noto fortemente competitivi);
– che Teramo deve farsi conoscere e riconoscere, deve farsi ricordare e dev’essere competitiva e facilmente identificabile, e per ottenere ciò il city brand necessita dell’individuazione di settorializzazioni e macroaree, quali – solo per fare alcuni esempi non assertivi, ma soltanto indicativi – le seguenti:
- Città di storia e tradizione;
- Città di cultura;
- Città dell’ambiente;
- Città dello sport;
- Città del turismo;
- Città di enogastronomia;
- Città di servizi;
- Città dei bambini;
- Città senza barriere;
- Città degli anziani;
- Città dell’inclusione;
- Città del benessere;
- Città delle opportunità;
– che occorre il coinvolgimento più ampio possibile di testimonial e di associazioni di categoria, di ordini professionali e associazioni, tutti portatori e divulgatori del brand Teramo e dei suoi valori, dei suoi saperi e dei suoi sapori;
– che la città non può eludere le nuove sfide, deve attrarre interessi, investimenti, risorse economico-finanziarie, aziende, talenti, visitatori, famiglie, sportivi, religiosi, turisti, golosi, appassionati di storia, di teatro, di viaggi;
– che la competizione con altri luoghi ed altre città non concerne unicamente lo sviluppo economico, ma anche il welfare, l’evoluzione culturale, la salvaguardia e la promozione ambientale, la qualità della vita e i modelli di consumo, le politiche della famiglia, le azioni di sostegno all’impresa, i trasporti e tutti i fattori suscettibili di generare sviluppo e ricchezza;
– che il processo di definizione di un’identità riconoscibile che sia sintesi dei valori, dei simboli e delle percezioni sociali che innervano il territorio, non può ridursi ad interventi promozionali, al cosiddetto marketing territoriale, alla creazione di un logo, a qualche campagna pubblicitaria con slogan più o meno accattivanti, ma dev’essere una transizione mentale, una presa di coscienza, una nuova fase di consapevolezza del proprio esserci e dei propri punti di forza, affinché il branding si traduca in un successo non momentaneo ma duraturo, non statico ma dinamico;
– che tale procedimento di condivisione di intenti prevede il coinvolgimento preliminare di tutti gli stakeholders (istituzioni, imprese, associazioni, cittadini), passa per la pianificazione delle attività inclusive e di ascolto di tutti gli attori sociali, per poi individuare gli obiettivi in grado di generare partecipazione e consenso;
– che i teramani sono gli attori principali, gli imprescindibili ambasciatori della città, i protagonisti del piano strategico di sviluppo nel lungo termine che si consolida con azioni coerenti di governo da parte degli Organi comunali;
– che il city branding non può prescindere dal marketing, ma si nutre e vive di storytelling: la giusta e corretta narrazione permette la realizzazione e l’avvio di percorsi identitari riconoscibili quanto originali;
– che i casi di branding territoriale di successo sono numerosi: dalla prima città a farne uso, New York, ad Amsterdam, da Melbourne a Stoccolma, da Milano a Genova, da Torino a Bari, per finire ai Comuni a noi più vicini. Moltissime Amministrazioni locali hanno afferrato lo spirito del tempo e l’importanza della comunicazione come fattore strategico per rafforzare l’attrattività dei territori e lo sviluppo intersettoriale che ne deriva;
– che il brand, così come realizzato ed adottato, potrà essere opportunamente declinato divenendo contrassegno di qualità di eventi, luoghi, prodotti e servizi dell’Amministrazione Comunale, così come delle molteplici realtà territoriali;
RITENUTO opportuno domandare l’attivazione di tutte le procedure amministrative propedeutiche alla realizzazione ed adozione del city brand della città di Teramo, alla luce del rilievo che un marchio assume sulla conoscibilità dei luoghi, nell’alveo delle azioni di promozione economica e di comunicazione volte ad aumentare la visibilità e l’attrattività del territorio, con finalità di rilancio della città e delle proprie eccellenze;
RITENUTO quindi di procedere all’individuazione del predetto city brand mediante l’istituto del “Concorso di idee”, disciplinato nel vigente Codice dei Contratti;
RITENUTO inoltre di stabilire che il city brand debba evocare alcune caratteristiche e peculiarità teramane, che debba rivestire i caratteri della chiarezza e della semplicità, della riconoscibilità e coerenza con il milieu storico-culturale cittadino, che debba possedere un elevato grado di originalità, di flessibilità di utilizzo, di versatilità e di facile riproducibilità;
RITENUTO pertanto di aprire il più possibile alla partecipazione concorsuale: ai liberi professionisti (singoli o associati), alle società, ai raggruppamenti temporanei (ATI), ai consorzi, alle istituzioni formative, nonché ad ogni soggetto operante nei settori del design, della pubblicità, della comunicazione, dell’architettura e dell’ingegneria;
RITENUTO infine di prevedere l’attribuzione al vincitore di un congruo premio, avviando contestualmente ogni successiva azione finalizzata al perseguimento della maggiore utilità collettiva per lo sviluppo della città;
Tutto ciò premesso e considerato,
IL CONSIGLIO COMUNALE DI TERAMO
delibera di impegnare il Sindaco e la Giunta comunale:
- a voler dare sollecito avvio a tutte le attività amministrative propedeutiche alla realizzazione ed adozione del city brand della città di Teramo, alla luce del rilievo che un marchio assume sulla conoscibilità dei luoghi, nell’alveo delle azioni di promozione economica e di comunicazione volte ad aumentare la visibilità e l’attrattività del territorio, con finalità di rilancio della città e delle proprie eccellenze;
- a voler procedere all’individuazione del predetto city brand mediante l’istituto del “Concorso di idee”, disciplinato nel vigente Codice dei Contratti;
- a voler stabilire che il city brand debba evocare alcune caratteristiche e peculiarità teramane, che debba rivestire i caratteri della chiarezza e della semplicità, della riconoscibilità e coerenza con il milieu storico-culturale cittadino, che debba possedere un elevato grado di originalità, di flessibilità di utilizzo, di versatilità e di facile riproducibilità;
- a voler aprire il più possibile alla partecipazione concorsuale: ai liberi professionisti (singoli o associati), alle società, ai raggruppamenti temporanei (ATI), ai consorzi, alle istituzioni formative, nonché ad ogni soggetto operante nei settori del design, della pubblicità, della comunicazione, dell’architettura e dell’ingegneria;
- a voler infine prevedere l’attribuzione al vincitore di un congruo premio, avviando contestualmente ogni successiva azione finalizzata al perseguimento della maggiore utilità collettiva per lo sviluppo della città.
Teramo, 20 aprile 2022
I Consiglieri Comunali
F.to Osvaldo DI TEODORO
F.to Giovanni LUZII
F.to Ivan VERZILLI