MOZIONE SUL NUOVO TEATRO DI TERAMO

MOZIONE

SUL NUOVO TEATRO DI TERAMO

PREMESSO:

  • che la città di Teramo è stata sede di un Teatro comunale storico, progettato dall’Architetto teramano Nicola Mezucelli e inaugurato nel 1868;
  • che tale teatro fu abbattuto nel 1959 per ricostruire in loco un nuovo Cineteatro con annesso grande magazzino commerciale;

 

CONSIDERATO:

  • che con il Decreto del 30 dicembre 2021 il Ministero dell’Interno ha individuato il Comune di Teramo quale beneficiario di contributi per circa 10 milioni di euro da destinare al teatro comunale;
  • che le tempistiche di utilizzazione di tali contributi sono particolarmente ristrette (entro il settembre 2023 dovranno partire i lavori), tali da rendere quanto mai urgente l’adozione delle decisioni del caso;

 

CONSIDERATO, ALTRESÌ:

  • che il vulnus derivante dall’abbattimento del vecchio teatro dura oramai da 63 anni e che il dibattito sulla realizzazione di un teatro lirico (o teatro d’opera) è risalente di decenni;
  • che la città di Teramo è sede del prestigioso Conservatorio Statale di musica “Gaetano Braga”, il quale vanta 127 anni di storia (anno di fondazione 1895) nella sua funzione di Istituto Statale Superiore di Studi Musicali e Coreutici e che attualmente insiste nella sede provvisoria adiacente all’attuale Cineteatro comunale oggetto di riqualificazione;
  • che obiettivo primario dell’interesse pubblico è restituire alla città un Teatro lirico, cioè dotato di adeguato palcoscenico e fossa dell’orchestra, in grado di poter ospitare spettacoli d’opera e concerti, tali da restituire alla città quel livello culturale che le è consono sin dal XIX secolo;
  • che l’occasione storica che si presenta per il tramite degli assegnati finanziamenti, ai quali ovviamente potranno aggiungersi ulteriori fondi da intercettare e reperire sugli svariati canali oggi percorribili, non può in nessun modo essere sprecata;
  • che l’attuale Cineteatro risulta ubicato lungo il Corso San Giorgio con ingresso nella Piazza Benvenuto Cellini e che pertanto anche tale piazza necessita di adeguata riqualificazione, essendo oggi relegata a via di scorrimento automobilistico;
  • che il nuovo Teatro lirico dovrà avere un’adeguata capienza (500/600 posti), ma dovrà prevedere un ridotto (150/200 posti), sale prove e tutti gli accorgimenti tecnici del caso per essere adeguato alle esigenze più attuali;
  • che l’edificio rappresenta l’immobile più alto dell’intero Corso San Giorgio, ragione per la quale avrebbe già una sua naturale vocazione turistica se si prevedesse una terrazza panoramica con vista privilegiata sul campanile del Duomo e sul Castello Della Monica, oltre che sulle splendide montagne appenniniche e sullo skyline della città;
  • che il nuovo Teatro dovrà inoltre rappresentare un polo culturale proiettato verso un modello funzionale e gestionale avanzato, in grado di garantire un utilizzo polifunzionale e la sinergica convivenza, oltre alla rinnovata destinazione teatrale, di destinazioni didattiche, comunicative, artistiche, laboratoriali, musicali e cinematografiche;
  • che il progetto dovrà prevedere indefettibilmente un’efficace e raffinata proposta di ristorazione, sia attraverso il rilancio del bar–caffetteria, sia attraverso la realizzazione di spazi ristorante all’avanguardia, anche per il tramite di un elegante Roof Garden, con accesso ed ascensore autonomo e indipendente rispetto alle attività delle arti e dello spettacolo;
  • che quindi ulteriore obiettivo dev’essere quello di aprire il Teatro Comunale allo spazio circostante, coinvolgere la Città, renderlo appetibile alla frequentazione e allo svago, realizzare una galleria aperta, farlo divenire punto di riferimento del centro cittadino con percorsi e proposte inclusive, che possano offrire i più svariati servizi ed opportunità, accogliendo anche un turismo evoluto con un’offerta culturale poliedrica ed innovativa;

 

RITENUTO necessario avviare con la massima urgenza il dibattito concernente la concreta utilizzazione dei finanziamenti a valere sul Teatro comunale, a partire dalla scelta sulla riqualificazione radicale dell’edificio oppure sul suo abbattimento e ricostruzione, anche per il tramite degli strumenti di democrazia partecipativa previsti nello Statuto e nei vigenti Regolamenti comunali, attraverso i quali evidenziare criticità ed opportunità, indicazioni degli operatori della cultura e dello spettacolo, e quant’altro venga ritenuto utile all’adozione – il più possibile condivisa – delle decisioni in merito;

 

CONSIDERATO, INFINE:

  • che, per far fronte ad un simile tema, è importante fare ricorso agli opportuni strumenti legislativi previsti nel vigente D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei Contratti o degli Appalti), il quale al Titolo VI - Capo IV, e in particolare dall’articolo 152 fino al 157, prevede l’utilizzo di “concorsi di progettazione” o “concorsi di idee” al fine di individuare il progetto maggiormente corrispondente al programma funzionale individuato dal Comune di Teramo, per il tramite di apposita Commissione Giudicatrice, formata da esperti di livello nazionale con professionalità e curricula di grande rilievo nelle materie inerenti i vari aspetti dell’azione di riqualificazione;
  • che, in tal senso, i cosiddetti concorsi di progettazione sono le procedure intese a fornire alle stazioni appaltanti, nel settore dell’architettura, dell’ingegneria, del restauro e della tutela dei beni culturali, un piano o un progetto, selezionato da una commissione giudicatrice in base a una gara;
  • che la differenza fra il concorso di progettazione e il cosiddetto concorso di idee è che nel primo vi è un progetto, nel secondo invece un’idea progettuale, però in entrambi i casi le procedure sono finalizzate a evidenziare le capacità creative e progettuali dei soggetti partecipanti alla prova; ne consegue che il concorso di idee può essere assunto come riferimento per un successivo concorso di progettazione, predisposto sulla base di un ben definito programma d’intervento il quale – essendo dotato normalmente di un finanziamento già deliberato – prevede la successiva realizzazione del progetto vincitore, configurandosi come una vera e propria modalità di affidamento dell’incarico di progettazione definitiva/esecutiva;

 

RITENUTO, pertanto, di dover demandare all’organo esecutivo dell’Amministrazione di adoperarsi per adottare gli atti di indirizzo necessari ad avviare le procedure amministrative finalizzate alla riqualificazione del Teatro comunale, privilegiando la strada maestra legislativamente prevista del bando che attinga agli istituti del “concorso di progettazione” o del “concorso di idee”;

 

Tutto ciò premesso e considerato,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TERAMO

delibera di impegnare il Sindaco e la Giunta comunale:

  • a voler avviare con la massima urgenza il dibattito concernente la concreta utilizzazione dei finanziamenti a valere sul Teatro comunale, a partire dalla scelta sulla riqualificazione radicale dell’edificio oppure sul suo abbattimento e ricostruzione, anche per il tramite degli strumenti di democrazia partecipativa previsti nello Statuto e nei vigenti Regolamenti comunali, attraverso i quali evidenziare criticità ed opportunità, indicazioni degli operatori della cultura e dello spettacolo, e quant’altro venga ritenuto utile all’adozione – il più possibile condivisa – delle decisioni in merito;
  • a volersi adoperare per adottare gli atti di indirizzo necessari ad avviare le procedure amministrative finalizzate alla riqualificazione del Teatro comunale, privilegiando la strada maestra legislativamente prevista del bando che attinga agli istituti del “concorso di progettazione” o del “concorso di idee”.

 

Teramo,  13 gennaio 2022

                                                                                               I Consiglieri Comunali

                                                                                             F.to   Osvaldo DI TEODORO

                                                                                                  F.to   Giovanni LUZII